domenica 18 settembre 2011

UN NUOVO CONCETTO DI MISSIONE:EVANGELIZZARE INCULTURANDOSI. LA MISSIONE E' OVUNQUE OGGI.

Il 27.9.2011 inizia per i Padri Somaschi a QUERO -BL-il giubileo della liberazione di S.Girolamo e la sua nuova vita a servizio degli orfani. S. Girolamo iniziò la sua missione raccogliendo a Venezia i bambini abbandonati, sfamandoli, istruendoli nella dottrina,insegnando loro un mestiere, facendo di loro dei piccoli uomini. Lasciata Venezia si recò in missione in altre città del Ducato di Milano fino a Somasca per portare la sua opera istituendo i primi orfanotrofi e le prime scuole.

A distanza di 500 anni, oggi ci chiediamo quale può essere un nuovo concetto di Missione per noi Somaschi. Forse andare a evangelizzare in terre lontane come facciamo in India, Sry Lanka, Brasile, Africa, America?Forse portare aiuti materiali per superare le povertà?Aprire scuole, educare alla fede, insegnare a guadagnarsi da vivere insegnando un mestiere?

 Una cosa importante che oggi si richiede per la Missione, non è tanto il  fare molte cose, quanto piuttosto curare lo spirito con cui intervenire nelle nostre attività che possono essere poliedriche e rivolte non solo ai piccoli e bisognosi ma aperte a tutte le categorie di persone, visto che c'è un bisogno estremo di Amore ovunque.Il Santo Padre nella lettera inviata al P. Generale ci dice in sintesi che oggi il grande male della società mondiale è la mancanza di vero Amore. Per noi Somaschi la Missione oggi è imparare la Paternità di S. Girolamo che per tutti aveva un cuore di padre. Avere anche noi un cuore aperto a tutti, rivolto ad ogni prossimo che ci passa accanto.
 Ogni volta che incontro una famiglia più o meno giovane mi viene il desiderio di sostenere nei valori cristiani e umani quella famiglia, ovunque nel mondo, perchè ovunque la famiglia è tartassata dal consumismo, dal materialismo ateo, dall'egoismo, dalle chiusure. Nel nuovo concetto di Missione, dedicarsi principalmente alla famiglia è fare un servizio alla chiesa e alla società. Le famiglie aiutano oggi a portare avanti il carisma di S. Girolamo, come avviene in tante nostre opere, come abbiamo approfondito nell'ultimo convegno ad Albano Laziale del nostro Mov. Laic. Somasco.

Nella mia esperienza in Albania da circa un anno, mi pongo spesso la domanda di come qualificare la mia Missione. Ho potuto vedere che anche le celebrazioni dei Sacramenti, le catechesi, le liturgie,le processioni e la riscoperta delle tradizioni poplari sono importanti per la Missione, per aiutare il popolo a incontrare Dio, a pregarLo a fare di Lui il centro della nostra vita, ma poi spesso sembra che manchi ancora qualcosa alla gente che ha poca fede oggi. A me piace molto che nella realtà albanese abbiamo la possibilità di inserirci nell'ambiente e per così dire inculturarci con la realtà locale del paese e della regione in cui è situata la nostra scuola professionale che prepara dei giovani ad un futuro lavorativo nei diversi campi tecnologici, informatici, idraulici ed elettrici. Dare sì un futuro ma con la prospettiva cristiana, e questa realtà certamente non è facile, da nessuna parte del mondo.


Mi confronto molto con la frase evangelica:" Cercate prima di tutto il regno di Dio e il resto vi sarà dato in sovrappiù". Dopo tanti anni di aiuti economici a questa popolazione elargiti da tanti missionari, sembra difficile ora dare Dio a chi cerca essenzialmente il benessere umano. Prima di tutto Dio e poi tutto il resto arriva. Ma molti non si fidano.Vogliono prima di tutto l'organizzazione umana e poi se c'è tempo, voglia e possibilità anche le cose di Dio. Ciò mi rattrista un pò, ma anche questo è la parte dura della Missione, come aveva sperimentato Gesù stesso.

Ho un amico con cui ci confrontiamo sul concetto della nuova Missione. Anche lui arriva dall'estero e dai tratti del vestito e dallo stile dell'evangelizzazione personale mi pare che voglia ancora copiare dai missionari di un tempo la possibilità di evangelizzare le terre lontane...ma sicuramente la Missione oggi ha bisogno di un'evangelizzazione comunitaria e la proposta di un'azione di tutta la comunità che vive e testimonia sul territorio la bellezza di essere chiesa insieme. Logicamente c'è la differeza tra lo stile del diocesano e la chiamata alla vita comunitaria nella congregazione religiosa.
Un ultimo punto sulle nuove realtà della Missione riguarda l'animazione dei giovani che saranno il futuro della Chiesa e della società. Anche nel carisma somasco i giovani sono il fiore all'occhiello della catechesi e dell'animazione. In Albania nei ritiri mensili tutte le forze ecclesiali erano coinvolte per fare sì che le giornate dei giovani fossero ben costruite ed animate per una efficace azione di formazione cristiana. Questo stile di Missione ha dato dei frutti positivi e ha permesso di  mandare dei rappresentanti alla giornata mondiale dei giovani col papa a Madrid.

Per concludere, la Missione oggi riguarda tanti aspetti, molte realtà ed organizzazioni, convolge l'intera Chiesa, perchè ovunque è Missione, ma resta poi un ultimo punto che è importante. Cioè resta da seguire personalmente la persona nella sua formazione e nel suo cammino, nella sua dignità e nel rispetto dei suoi tempi di crescita, per fare di ciascuna persona, con la Grazia di Dio, un capolavoro irripetibile nella realizzazione del Piano di Dio su di lei.

venerdì 16 settembre 2011

L'AMORE E' PIU' FORTE DEL DOLORE


BEATA MARIA, MADRE ADDOLORATA
"Maria, l'amore chiediamo, l'amore a Cristo, l'amore unico, l'amore sommo, l'amore totale, l'amore dono, l'amore sacrificio. O Vergine Madre di Dio, chiedi per noi la fortezza d'animo e affretta l'atteso giorno della dovuta libertà." (Paolo VI)


Vivendo questi giorni dell'esaltazione della croce e della festa di Maria Addolorata sotto la croce, ho capito meglio perchè tanta gente si reca nei santuari, come avevo fatto io prima di venire in Albania.

La gente, noi tutti, vogliamo capire il senso del dolore, che non si può spiegare e non si può capire se non c'è l'Amore. Io ho capito dal messaggio di Bernardette a Lourdes che amando si impara a soffrire e si supera il dolore trasformandolo in Amore come quello di Maria SS. sotto la croce. 

     La terra di Albania, al mio rientro dalle vacanze mi è parsa la terra del "Super Amore" perchè terra di dolore dove scopro ogni giorno la presenza del volto di Gesù Crocifisso in tante situazioni e nelle difficoltà delle persone.

martedì 13 settembre 2011

UNA DATA IMPORTANTE: 33 ANNI DI ORDINAZIONE SACERDOTALE

 Mi sono ritovato quasi all'improvviso a ripercorrere le strade di Monaco di Baviera come quattro anni fa per un impegno improvviso a favore della mia comunità di Rreshen, con Luigj,il segretario della scuola.Una esperienza durata solo due giorni ma molto intensa, ricca e piascevole.
 Nel mio cuore c'era il desiderio di trovare una chiesetta dove celebrare la mia ricorrenza di 33 anni di ordinazione. L'occasione non programmata è venuta incontrando sr. Rossana di S. Anna di Marrubiu delle suore del Bell'Amore che lavora come missionaria ormai da tanto tempo per l'animazione pastorale nel duomo di Monaco dove più di trentanni fa era vescovo il Card. Ratzingher.La celebrazione con la piccola comunità nella cappella dedicata alla SS. Trinità mi ha molto rallegrato e mi ha fatto immedesimare nell'Amore trinitario.Ho potuto ringraziare per la grandezza dell'Amore di Dio che scopro
ogni momento nella mia vita,che posso donare anche agli altri.
Anche l'incontro col P. Hans SHALK nella sua sede provincializia di Monaco, mi è sembrato un segno di Dio perchè abbiamo potuto rinnovare insieme un patto di amicizia che dura già da anni in un cammino di comunione e di Unità nel movimento dei Focolari.Da lui un confortevole aiuto nell'accoglienza di mia nipote Martina nell'anno di studi a Monaco e la condivisione dell'amicizia col p.Darkman, presidente della Renovabis,da cui mi ero recato nella giornata precedente.
 Tra i tanti momenti di gioia quelli vissuti nel visitare la vecchia cattedrale dove era vescovo l'attuale papa.

 Ho provato l'emozione di salire sul pulpito del duomo di Freising da dove avevano predicato molte personalità illustri compreso il card. Ratzingher.Da questa visita un auspicio che anche il mio vescovo si augurerebbe è che le Suore del Bell'Amore possano aprire una loro casa in Albania, visto che anche Sr. Franca era già venuta a vedere quali possibilità ci fossero, poer portare il sorriso di Dio in questa terra che ne è stata privata per molti anni.