domenica 29 maggio 2011

DOPO UN COLLOQUIO CON UNA PERSONA HO PENSATO ALLA LIBERTA'...

ESSERE LIBERI DA… PER ESSERE LIBERI DI… Spesso parlo di libertà, ma altrettanto spesso aspetto che mi venga data dagli altri, dalle condizioni di vita. Vorrei scegliere quello che mi piace e nello stesso tempo vorrei fare quello che devo fare per compiere i miei impegni.La libertà  è qualcosa che  cresce dentro di me, un valore che mi aiuta a scegliere di usare i talenti e le capacità, per imparare ad amare sempre meglio e a realizzarmi nella grandezza interiore. Mi hanno detto che la grandezza dell'uomo sta nella capacità di Amare. Questa sicuramente e la forza della vera libertà.

Questo cammino fatto di capacità nel relazionarmi insieme agli altri e un'esperienza di gioia, fonte di molta ricchezza per me stesso e per quelli che camminano con me nella scelta di grandi carismi e Ideali della vita.  
 Tutto questo non si fa in un giorno, né in un anno. E’ un lavoro che faccio su di me da riprendere sempre,  perché le situazioni di vita cambiano  spesso intorno a me, spesso c'è da superare il dolore e le molte difficoltà ma l’esperienza mi dice che vale la pena impegnarmi per avere i frutti che si vedano.    A volte penso quanto è difficile essere liberi dal male, dagli egoismi, dai limiti della natura umana,dalle violenze che mi vengono imposte o che ho ancora dentro di me come rimasugli di scontentezza e di fallimenti.

La FEDE accresciuta in me con impegno ogni giorno, come la costruzione di un edificio, mattone su mattone,  mi aiuta ad aprirmi al grande Ideale evangelico della solidarietà e del dare la vita momento per momento per chi Dio mi mette accanto in modo che nessuna persona mi sfiori invano.

Così sento la libertà di accettare quello che mi viene proposto, responsabilmente, anche se non è quello che avrei programmato io, ho la libertà di far piacere a qualcuno, ma senza aspettare qualcosa in cambio, ogni giorno impiego la libertà nel costruire la mia vita dove mi trovo, in modo flessibile, creativo, adattandomi alle situazioni che non si possono modificare, senza rinunciare a qualcosa di grintoso per me.

Questo monumento che con un amico ho fotografato a Tirana facendo due volte il giro della rotonda in mezzo al caos di macchine, mi ha espresso ulteriormente la possibilità di sentirmi libero anche in mezzo alle situazioni più schiaccianti, come un bambino che gioca col suo animale preferito e non si preoccupa di nulla perchè si sente un libero figlio  di Dio

venerdì 27 maggio 2011

ANCHE NOI RINNOVIAMO IL NOSTRO BATTESIMO PER ESSERE PIU' AUTENTICI CRISTIANI

Nella cattedrale di Rreshen, alcuni nostri giovani hanno ricevuto il Battesimo dopo aver frequentato per oltre sei mesi il catechismo degli adulti. Per noi è statauna festa di comunità.La popolazione ha partecipato con vivo interesse. Dopo tanti anni di cultura oppressiva di un regime ateo che vietava ogni segno e forma di religiosità, finalmente in questi ultimi due decenni si è risvegliata la voglia di esprimere liberamenta anche la propria scelta religiosa e di riavvicinarsi alla FEDE cristiana. I giovani sono splendidi e con questo passo di diventare cristiani si impegnano ad inserirsi nella vita della loro realtà familiare e sociale oltre che del loro villaggio e parrocchia da dove provengono.



“Fede significa abbandonarsi a Dio: festa per il Battesimo dei nostri ragazzi di Rreshen"

domenica 15 maggio 2011

P.Giacomo: LA VITA DEI CONSACRATI IN TERRA ALBANESE: BILANCIO, IMPEGNO E PROSPETTIVE.

P.Giacomo: LA VITA DEI CONSACRATI IN TERRA ALBANESE: BILANCIO, IMPEGNO E PROSPETTIVE.

LA VITA DEI CONSACRATI IN TERRA ALBANESE: BILANCIO, IMPEGNO E PROSPETTIVE.

Nei giorni 13-14 maggio a Tirana si è svolto il convegno che ha radunato i superiori maggiori delle congragazioni religiose che operano in Albania da quasi 20 anni. Dal mio punto di vista ho cercato di fotografare la situazione. Intanto va confermata pienamente l'importanza e la bellezza della vita conscrata e la sua incisività nella chiesa e nella società.
Accompagnando il mio confratello p. Michele Leovino in rappresentanza del p. Provinciale, ho potuto studiare le molteplici realtà rigurdanti la vita, l'inserimento, le attività, le difficoltà, lo spirito di collaborazione delle comunità religiose.

Dopo un'accurata presentazione del presidente p.Giovanni della situazione che riguarda i vari aspetti
dell'inserimento nel tessuto sociale , si è capito che chi lavora come missionario qui in terra Albanese ha bisogno di un aiuto maggiore per operare con ottimismo, cercando di ripartire sempre dalla fede in Cristo e lasciandosi guidare dai segni di speranza che già ci sono in questa chiesa molto travagliata nei secoli passati.

I vescovi hanno voluto presenziare i lavori del convegno ed hanno dato la testimonianza che senza la prenseza fattiva dei più di 500 consacrati che operano nei vari settori ecclesiali e sociali dell'Albania, il progresso dell'evangelizzazione e il servizio della carità sarebbero in grande difficoltà perchè le forze del clero diocesano sono ancora in rilancio. 

  
Il convegno si è svolto in un grande albergo al centro di Tirana da dove si poteva cogliere anche lo sviluppo ed un certo benessere di una parte dell'Albania che cerca di impegnarsi a raggiungere i livelli europei, ma che va ancora molto aiutata sotto tutti i punti di vista.

                       Gli argomenti trattati con maggior efficacia sono stati quelli della vita di comunione e di fraternità vissuta sia nelle proprie comunità che tra comunità di congregazioni diverse e da subito si è potuto vedere la gioia del ritrovarsi e di fare tesoro della ricchezza dei diversi carismi come doni per tutti.

                   Per conoscere meglio le tradizioni, la storia, la cultura, gli usi e i costumi del popolo Albanese, gli organizzatori hanno avuto la saggezza di farci visitare il museo nazionale e così abbiamo vissuto meglio con D. Gjergj la lettura attuale dello sviluppo in corso nella vita dei cittadini albanesi.

 

Gli approfondimenti delle 4 commissioni di studi e di verifica riguardanti 1- la formazione a tutti i livelli, 2 -l'inserimento nella scuola, 3 -la diaconia della carità e 4 -le varie forme di apostolato, hanno caratterizzato il lavoro di un'intera mattinata. Da tutte le commissioni è emersa impellente l'esigenza che per i limiti delle nostre capacità, per la precarietà delle situazioni sociali,economiche e politiche, dobbiamo unire le forze perchè siamo convinti che insieme si può, e troviamo più coraggio per proseguire la missione del Regno di Dio.

AUGUSTIN DIVENTERA' UN BUON PASTORE presto...AUGURI!!!

Oggi nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni al sacerdozio, Agostin Bardhi ha fatto le promesse di accedere agli ordini minori  e fra 3 anni diventerà Sacerdote.
Nella nostra diocesi di Rreshen Agustin sarà il secondo sacerdote dopo Don Genc Cupi che è stato il primo dopo i 20 anni dalla caduta del regime comunista in Albania.
La funzione di oggi ha radunato tutta la popolazione più sensibile al cammino dei seminaristi verso l'altare e c'erano anche i genitori, parenti e amici di Agustin che hanno fatto corona attorno al candidato per esprimergli tutta la gioia e l'appoggio morale per una scelta così forte e radicale oggi.


La funzione si è svolta con la solennità della liturgia pasquale con i canti festosi, il profumo di incenso, e la commozione vistosa del Vescovo che già pregusta la possibilità di avere un sacerdote in più presto, vista la difficoltà di avere vocazioni. Attualmente in diocesi siamo solo 9 sacerdoti.
Sul presbiterio con il Vescovo celebravano il rettore del seminario, tutti i formatori e facevano il servizio liturgico, il diacono e i 16 chierici aspiranti al sacerdozio. Posso dire che la Chiesa missionaria gusta in modo particolare avvenimenti come quello di questa bellissima giornata.

domenica 8 maggio 2011

LIBERI DA...LIBERI DI...LIBERI PER...SPEZZARE LE CATENE

Venerdì 6 maggio nel Centro professionale dei Padri Somaschi di Rreshen abbiamo avuto l'incontro del MLS (mov. laicale somasco) per prepararci al 4°Convegno di Albano Laziale dal 26 al 28 agosto, che avrà come tema...spezzare le catene... e rilanciare il progetto di S. Girolamo Emiliani che aveva affidato ai suoi  collaboratori laici le opere che nascevano a favore dei ragazzi e della gioventù del suo tempo.

Dopo aver letto stralcio della 2° lettera di S. Girolamo, ho spiegato come ci possiamo aiutare nella Fede per un progetto di Amore che ci porta a vivere con gioia il servizio agli altri realizzando in pienezza la nostra vita di insegnati,educatori, sacerdoti,collaboratori e professionisti cristiani.

Ci siamo chiesti chi siamo noi sacerdoti e laici legati ai somaschi. Dona Donika ci ha descritto il suo poensiero con questa immagine:"...i religiosi e i laici sono come due ruote della stessa bicicletta, legate insieme dal telaio della stessa che per me è la spiritualità somasca. Il ciclista è S. Girolamo, che ancora oggi pedala assieme a noi. Sì, certo, le due ruote sono diverse e non devono interferire una con l'altra, ma insieme devono sostenere il peso e svolgere nel mondo le opere ispirate da S. Girolamo. Il loro lavoro deve essere sempre guidato, come fece S. Girolamo ai suoi tempi nel servizio dei poveri, e dei ragazzi abbandonati".                                                                   
Celebreremo quest'anno il giubileo dei 500 anni della nostra storia. Il Cap.Generale 2011 ci esorta tutti "...a farci testimoni e a diffondere, ovunque e a chiunque, il buon profumo del Vangelo della Carità, di cui in san Girolamo riconosciamo il nostro maestro e modello."
Devo dire che il nostro gruppo MLS di Rreshen è un bel gruppo e farà molta strada. Parola di p. Giacomo.

domenica 1 maggio 2011

UN FINE SETTIMANA RICCO DI INCONTRI E DI AVVENIMENTI


Giovedì notte ho colto l'occasione che si presentò quasi improvvisa, per recarmi due giorni a Bari e a Taranto. Era da 15 anni che non salivo più su una nave, dopo i miei 20 anni di traversate per la Sardegna dove risiedevo. Il mondo intero si preparava alla beatificazione di Giov. Paolo II del primo maggio. Due milioni di pellegrini verso Roma. Anche a me serebbe piaciuto andare  Roma...ed il mio pensiero era là. 
Sulla nave da Durazzo per l'Italia ecco il gruppo delle Suore di Rreshen del Verbo Incarnato con le ragazze del Convitto, felicissime di avere avuto il biglietto per S. Pietro. Era grande la gioia di poter stare insieme con loro sul ponte della nave fino all'una di notte e scervellarsi sugli indovinelli proposti da Luigj, con cui viaggiavamo.
Appena sbarcati a Bari, dopo le solite code per controlli di frontiera, ci siamo indirizzati a casa del Nostro Vescovo p. Cristoforo che per cure mediche risedeva dalla sorella da una settimana a Bitonto. Ottima colazione con dolci locali e accertamento che il vescovo stesse bene per il suo rientro tra noi dopo la beatificazione a Roma.
La tappa più importante era Taranto dove dovevamo incontrare p. Emidio e visitare le comunità somasche di Martina Franca e Statte. Ovunque arrivavamo con Luigj, direttore della nostra scuola di Rreshen, trovavamo una gioiosa accoglienza. P. Boero, albese mio conterraneo, con  p. Michele e p. Mimmo ci hanno festeggiato e fatto visitare i loro capolavori e l'innovativo progetto delle case famiglia.

Con p. Roberto parroco di Statte abbiamo capito, come hanno scritto su un depliant, che aiutare gli altri non costa nulla se si fa con gioia, ed abbiamo notato che con tutti i laici del nostro movimento laicale somasco, c'è una gara a dedicare tempo, energie e fantasie per coordinare le opere somasche.

Con p. Emidio, che non sta bene ma che affronta la sua malattia con fede e fortezza d'animo, abbiamo passato dei momenti di scambio, di confronto e di verifica dopo questi primi due mesi dalla sua partenza da Rreshen.

 Siamo rimasti molto colpiti dall'ambiente di calore umano e di collaborazione che si è costruito nell'ambito della parrocchia intitolata a S. Girolamo che p. Emidio aveva fondato circa 35 anni fa.Andando a vedere il mare nella zona di Pulsano, paese natio di P. Emidio, mi ha colpito molto questa scritta che esprime la realtà della zona con le sue bellezze naturali.
Dopo questi due giorni di fine settimana in Puglia, mi porto nel cuore un sentimento di viva riconoscenza per l'esperienza vissuta con Luigj, in quella terra del sud, ricca di calore umano, bella per le sue tradizioni antiche, accogliente per la gente che ha capacità di dialogo e di incontro.