sabato 29 gennaio 2011

LA BREVE E DRAMMATICA STORIA DI UN VICINO DI CASA DI NOME INO...





In questi mesi, di fronte alla nostra scuola, osservavamo divertiti come i maialini del vicino di casa Gasparr circolavano liberi a pascolare...ma aime'...

Ma lui, il maialino Ino, che era il più simpatico, il più libero e disinvolto e sembrava sorridere davanti all'obiettivo, purtroppo non c'è più.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   

Proprio oggi, poco prima di mezzogiorno, abbiamo visto la sua pelle distesa sul marciapiede e qualche pezzo delle sue costole accanto a una gossa scure e coltello.                


In un angolo della baracca, i quattro piedini composti a due a due e sul tavolo le parti migliori esposte per la vendita.

Il proprietario Gasparr, ora presenta ai clienti la genuinità della carne del maialino Ino, ma la figlia Persiana e la sorellina sono tristi perchè è stato tolto loro l'amico simpatico.

E anche Gijergj che tante volte mandava i ragazzi a portare gli avanzi della nostra tavola al maialino Ino, è rimasto a guardare. E la moglie di Gasparr ha capito bene che un pò di maialino apparteneva anche a noi e ce ne ha dato un pezzettino, che mangeremo domani ricordando il nostro amico maialino INO.

lunedì 24 gennaio 2011

CI LASCIAMO GUIDARE OGNI GIORNO DAL VANGELO

 Venerdì mattina dovevamo accompagnare degli amici italiani all’aeroporto. Ci avevano detto della manifestazione a Tirana. Avevamo preso le precauzioni per restare fuori in  periferia. Poi abbiamo saputo dei disordini e delle tre vittime davanti al parlamento. I cronisti dicono che la situazione in Albania è drammatica per le difficoltà sociali, politiche,
economiche e morali.                             

La gente cerca lavoro ed una vita dignitosa. Ma non ci sono industrie, non c’è commercio, restano chiuse le miniere c’è poca pastorizia e viene coltivata poco la campagna.
 C’è da organizzare il turismo…
Se c’è una difficoltà che sentiamo tutti è la classica indolenza, che pare la malattia in particolare  dei giovani  disorientati, disoccupati, delusi dall’andamento negativo della società e spesso parcheggiati negli ambiti familiari o sbandati nei luoghi più malfamati dei paesi.
 
Noi Padri siamo contenti di operare nella fetta di società che ci è affidata, la scuola, il convitto, la formazione dei giovani. I ragazzi con noi stanno bene.
 La diligenza che i ragazzi del nostro centro mettono nel tenere in ordine la loro camera, il refettorio ed i locali comuni è un buon antidoto per vincere le forme di trascuratezza e negligenza che caratterizzano la vita dei giovani di oggi.
 
 Siamo contenti di comminare insieme e raggiungere dei buoni obiettivi, guidati ogni giorno dagli Ideali Cristiani che cerchiamo di vivere con impegno.

lunedì 17 gennaio 2011

ATTIVITA' DEI RAGAZZI DI RRESHEN COI PADRI SOMASCHI -ALBANIA-

A molti piace il calcio, ad latri il calcetto o il ping pong per i più bravi e alla maggioranza piace destreggiarsi coi telefonini ascoltando le musiche, giocando con essi ai videogiochi, navigando su facebook o inviando gli sms.

In Comunità inoltre,
l’attrattiva diffusa è anche cimentarsi ai giochi da tavolo. Stando insieme ci si aiuta a riflettere sui grandi temi della vita e sui valori cristiani del servizio e del rispetto reciproco.
Certamente in questa terra albanese, martoriata da tanti problemi, c’è un progetto in ciascun giovane: fare della propria vita  un capolavoro nel dare il meglio di sè  e migliorare  per essere significativi nel proprio
.posto di lavoro un domani
Lo sforzo continuo di noi Padri e degli educatori e far capire che a 15-20 anni si deve già prendere in mano la propria vita e responsabilizzarci in quello che facciamo sia nello studio che nell’inserimento sociale. 




sabato 15 gennaio 2011

LA VITA DI OGNI GIORNO NEL NOSTRO CENTRO DI RRESHEN-ALBANIA-

In un tema che i 24 ragazzi hanno composto per descrivere come si trovano nella comunità convitto, alcuni si sono espressi descrivendo la loro gioia di trovarsi bene insieme, in un ambiente che li arricchisce di valori e che fomenta l’amicizia tra tutti.
L’Opera dei Padri Somaschi di Rreshen in Albania da circa 7 anni svolge un ruolo importante nell’ambito scolastico preparando circa 80 alunni alla professionalità nel lavoro nell’ambito della telematica, dell’idraulica e dell’elettricità.
Accanto alle aule scolastiche e ai laboratori c’è il nuovissimo edificio che accoglie i Padri e i 24 ragazzi che si fermano per studiare e fare una esperienza comunitaria dal lunedì al venerdi.
Molti di loro vengono dai lontani villaggi di montagna, e dovendo viaggiare con disagi indescrivibili per le strade dissestate, hanno l’opportunità di stare con noi e dedicarsi maggiormente allo studio e alla formazione. In questi mesi abbiamo imparato a conoscerci, a stimarci e a stare bene insieme.
Abbiamo molte opportunità di raccontarci nei momenti di relax le caratteristiche dell’ambiente natio ed i ricordi dell’infanzia. Nell’alternarsi delle attività di studio e ricreazione ci confrontiamo sulla capacità di accoglierci ed accettarci così come siamo con i pregi e difetti di ciascuno.
A molti piace il calcio, ad latri il calcetto o il ping pong per i più bravi e alla maggioranza piace destreggiarsi coi telefonini ascoltando le musiche, giocando con essi ai videogiochi, navigando su facebook o inviando gli sms. L’attrattiva diffusa è anche cimentarsi ai giochi da tavolo. Stando insieme ci si aiuta a riflettere sui grandi temi della vita e sui valori cristiani del servizio e del rispetto reciproco.

martedì 11 gennaio 2011

MEZZI E ATTIVITA' AGRICOLE E PASTORIZIA NELLE PERIFERIE E NEI VILLAGGI

In Albania osservo ogni giorno che le piccole attività vengono portate avanti con mezzi difficoltosi.

 

 La pastorizia è gestista ancora in modo familiare e anche con pochi capi di bestiame.
 Le case in campagna godono l'aria buona e anche il fumo del camino non inquina,anzi ha quel sapore di natura che piace.I panni stesi al sole indicano che c'è vita di famiglie ancora numerose.
Le strade che collegano i villaggi sono d'inverno disastrate e nessuno ne fa la manutenzione perchè il settore pubblico è ancora molto deficitario.Ma si spera in un  futuro migliore.

sabato 8 gennaio 2011

LA BEFANA ALBANESE

 
La bizzarra befana è arrivata anche da queste parti ed ha portato le calze piene di cose buonissime.

 Per i nostri ragazzi è una festa ed una gioia grande aver ricevuto il pensiero variopinto e colorito dei peluces .


mercoledì 5 gennaio 2011

IN ALBANIA L'INVERNO E' FREDDO, PERO' LA VITA VA AVANTI...

Il nuovo anno 2011 è iniziato all'insegna del freddo qui a Rreshen zona circondata da basse montagne. Lo spettacolo è unico.

 La cattedrale che troneggia al centro del paese sembra addormentata. La neve è durata poco, ma le brinate notturne, quando tira il vento dai balcani, sono molto rigide. Per fortuna che nelle giornate  di sole ci si riscalda andando in giro. 

La vita di ogni giorno continua tra le fatiche di chi deve portare avanti l'impegno della famiglia. Qunati sacrifici fanno le persone umili. Molti vivono nelle campagne e nei villaggi e dovono sostenere l'onere dei lavori pesanti con disagi impensabili.
Per le strade dei centri abitati c'è il movimento di sempre. La gente si intrattiene con gli amici, si fanno i pochi acquisti nei negozietti, ci si confronta con le idee politiche e si scambiano le notizie del giorno

Nel mio studio dell'albanese, vado avanti con fiducia e con impegno. Don Tomas, giovane prete della Slovacchia, che è qui da due anni, mi ha detto che all'inizio si è come in un tunnel. Si studia tanto e non si riesce a capire niente, ma bisogna camminare anche nel buio, sicuri che si arriverà all'uscita del tunnel e allora si vedrà la luce e si capirà e si parlerà l'albanese. Per ora leggo già bene le parti fisse della S. Messa.Un saluto.p.Giacomo